Attivismo

Ero un’aspirante artista. Poi il mio attivismo ha preso il sopravvento…

Nessuno nasce femminista, ma quando ci si rende conto delle ingiustizie di genere diventa impossibile voltarsi dall’altra parte. La violenza contro le donne, le guerre che incombono… Magari non ci interessano le guerre, ma le guerre sono molto interessate a noi; è impossibile rimanere neutrali di fronte alla guerra; la guerra è fatta per trasformarci.

Il mio attivismo mi ha salvato la vita durante la guerra, così come ha salvato molte altre vite e continua a farlo ogni giorno. Proprio mentre parliamo, ci saranno persone colpite da bombe o spari, violentate, uccise, rapite, torturate… Possiamo far finta che tutto ciò non esista…per qualche anno, per qualche ora, per qualche minuto mentre la minaccia si avvicina. E così l’attivismo è diventato la mia forma d’arte; se sia stato un bene o un male, non lo so. 

Agli artisti non piace essere chiamati attivisti; agli attivisti non piace essere chiamati artisti. Ma nel mio caso, è la mia unica voce, la mia unica scelta. So di cosa parlare, perché so cosa non ha funzionato. Mi piacerebbe condurre un’esistenza più pacifica, godermi il dolce far niente sia come artista sia come attivista, ma ogni singola guerra è diventata la mia guerra personale. Ogni ingiustizia mi fa rivoltare le budella; ogni donna diventa mia madre o mia figlia. Con il mio disordine emotivo, a cavallo tra tempi, spazi, nazioni e situazioni diverse, ho trovato un significato a tutte loro. Quando sei triste o di cattivo umore, ricordati che altre persone soffrono più di te per gli stessi motivi: parlaci, ascoltale e vi sentirete meglio entrambi. Quando ti senti debole, agisci, anche soltanto per pulire il pavimento in ginocchio. Crea cose nuove… Se ti senti solo, stai solo provando una sensazione; nel mondo ci sono tante persone come te.

Quando non hai nulla, condividi il tuo stato d’animo…

(Jasmina Tešanović)