In termini di progetto, il tempo è la variabile più importante (e in genere, la meno considerata). Il tempo regola tutte le nostre vite ed è talmente pervasivo da diventare invisibile.
Ovviamente, una trattazione di questo termine richiederebbe un’intera enciclopedia (e, sembra un paradosso, un tempo che non abbiamo). Per provare a dare un assaggio della vastità del tema proviamo a fare un esempio banale, vita di tutti i giorni.
Per esperienza personale, se ricevo una mail da uno sconosciuto che mi chiede dei soldi, è pressoché certo che non glieli darò. Anche se è persona a me conosciuta, convincermi a separarmi dal mio denaro non è operazione facile. All’opposto, se uno sconosciuto mi scrive una mail cortese chiedendomi porzioni (anche significative) del mio tempo, a questa seconda tipologia di richiesta sono in genere disponibile. Così mi trovo facilmente incastrato in zoom call improbabili, lezioni, conferenze, chiamate telefoniche a discutere di temi di cui non so granché, dare feedback e input sui temi più svariati. Eccetera. Eccetera. Eccetera.
Questa è una faccenda oltremodo curiosa, interessante e controintuitiva: se io regalo 100 euro a uno sconosciuto che quei soldi non mi ridarà mai, quei 100 euro li posso riguadagnare, recuperare. All’opposto, se io regalo un’ora del mio tempo, quel tempo regalato non tornerà mai più. Il tempo è la cosa più preziosa che noi abbiamo eppure lo buttiamo via in mille modi diversi, senza la minima preoccupazione.
Attenzione, non si sta dicendo che non si debba buttare via il proprio tempo (anzi). La cosa importante è semplicemente averne coscienza. Quanto vale un mese della vostra esistenza? Una giornata? Un’ora?
Ecco, la prossima volta che vi ritrovate in un seminario, in una cena, in una qualche occasione sociale o professionale di cui non vi importa e/o non vi interessa niente, da cui non avrete mai nessun beneficio… …ecco, fate questo esercizio di calcolare quanto tempo (energia / soldi / altre cose che avreste potuto fare al posto) state buttando via.
(Stefano Mirti)