Hai presente il circo delle famiglie? Il classico tendone bianco e rosso che si sposta di piazza in piazza, portando in scena spettacoli che racchiudono scenette comiche, paradossi e atti di virtuosismo atletico?
Bene, dimentica tutto per un attimo.
Immagina un modo per appropriarti della realtà scomponendola, stravolgendone le strutture e ribaltandone le prospettive.
Prendi tutto questo e aggiungi corpi espressivi plasmati all’esercizio fisico, alcune manciate di oggetti comuni, una buona dose di rischio sciolta in un pizzico di anarchia, luci, luoghi, immaginari di qualsiasi forma e dimensione. Poi spolvera il tutto con la poetica della meraviglia e voilà.
Ecco il circo.
Una follia creativa che mette in scena infinite forme di linguaggio, in grado di rendere qualsiasi racconto accessibile e di trasportare il pubblico in un’altra dimensione.
Questo mi piace del mondo circense: la totale libertà espressiva e la continua ricerca coreografica e teatrale, che nel mio caso mette al centro il corpo e il suo movimento.
(Claudia Garrone)