Per digital detox s’intende una sospensione volontaria dell’uso di dispositivi digitali, in particolare smartphone e piattaforme social, per un periodo di tempo prestabilito. Il termine è stato coniato nel 2015, a otto anni dal lancio del primo iPhone, quando le persone iniziavano a mostrare segni di dipendenza dai propri oggetti tecnologici. Oggi fortunatamente il termine è entrato a far parte del linguaggio corrente ed è una pratica piuttosto comune tra le persone che vogliono usare i dispositivi elettronici in modo più equilibrato. È un processo disintossicante che punta a liberare la mente e il corpo dagli effetti dannosi della tecnologia; in parole semplici, qualche volta le persone hanno bisogno di prendersi una pausa dagli smartphone per la propria salute mentale. Di recente, alcuni hanno obiettato che il digital detox non funzionerebbe perché provocherebbe l’effetto contrario, cioè un uso smodato dei dispositivi digitali, così come le diete alla moda non sarebbero efficaci e spingerebbero le persone ad abbuffarsi. In fatto di tendenze tecnologiche, l’ultima novità è il minimalismo digitale, che consiste nell’uso di dispositivi con funzioni ridotte al minimo o nel modificare le impostazioni e le app del proprio cellulare allo scopo di ridurre le distrazioni e porre un freno ai comportamenti addictive.
Il fatto è che la tecnologia crea dipendenza; una volta finito di usare il cellulare, meglio metterlo da parte!
(Marcia Caines)